Le origini della pasta fresca all’uovo
Una Storia Lunga 3000 anni
Se vi chiedessero qual è l’alimento più consumato in Italia la maggior parte di voi risponderebbe, a ragione, la pasta!
Il nostro Paese detiene infatti orgogliosamente il primato mondiale con ben 23 chilogrammi di pasta a testa consumati in un anno.
Bene, se aggiungessero anche una domanda sulle sue varie preparazioni, tipologie, formati siamo sicuri che molti di voi non si lascerebbero cogliere impreparati e risponderebbero correttamente magari aggiungendo la loro ricetta preferita a base di pasta.
Ma, scommettiamo che pochi saprebbero rispondere alla domanda sulle sue origini? Da cosa deriva la sua preparazione? Esiste un inventore della Pasta? Scopriamolo insieme.
La preistoria
Non stupisce più di tanto, se si pensa alla semplicità degli ingredienti di base, che già nell’era del Paleolitico (quindi 40mila anni fa!) i nostri avi abbiano inserito nella loro alimentazione una poltiglia di vari semi bolliti in acqua.
Si parla naturalmente di una rudimentale antenata della nostra odierna pasta, ma già nella successiva era del Neolitico, con l’introduzione dell’agricoltura, le sperimentazioni divennero più frequenti.
Gli Etruschi, i Greci e i Romani
Dai ritrovamenti nella Tomba della Grotta Bella nella Necropoli della Banditaccia a Cerveteri, sappiamo che gli antichi Etruschi erano soliti preparare la pasta in casa. Infatti, i bassorilievi presenti sulle pareti delle nicchie sepolcrali raffigurano anche l’interno di una casa, nella quale si vedono chiaramente utensili come i mestoli per l’acqua, la tavola spianatoia, il matterello per tirare la sfoglia, le rotelle e i coltelli per tagliarla.
Anche i Greci erano abituati a produrre e consumare i primi tipi di pasta fresca e l’esistenza di qualcosa di molto somigliante alla sfoglia risale appunto al primo millennio a.C.. Con il termine “laganon” i Greci indicavano un foglio grande e piatto di sfoglia tagliato a strisce. “Laganon” per i Greci, “laganum” per i Romani. I Poeti Orazio e Cicerone nel 35 a.C. parlavano di una “pasta fatta da strisce larghe di sfoglia a base di grano” condita con i ceci o la carne, le “lagane” appunto, termine dal quale pare che derivi l’odierno “lasagne”.
Dove e come avveniva la cottura della pasta rimane un mistero.
Tutto iniziò in Sicilia
Con un lungo salto temporale atterriamo a Palermo. Anno 1154, il geografo arabo Edrisi raccontava di “un cibo di farina in forma di fili”, chiamato “triyah” (dall’arabo “itrija”).
Pare infatti che la Sicilia fosse grande produttrice di pasta in vari formati e anche che ne esportasse in grandi quantità. Si può affermare dunque che, sebbene non ci sia un inventore unico di questo formidabile alimento, di sicuro si può indicare la Sicilia come terra dalla quale prese il via una tradizione che nel corso dei millenni risalì l’intero Stivale lasciandosi contaminare da innumerevoli sperimentazioni.
Non si conosce per esempio il momento esatto in cui venne introdotto l’uovo nella preparazione della pasta fresca, ma si presume che il motivo per il quale ciò sia avvenuto riguarda da un lato sicuramente il gusto del prodotto finito e dall’altro la maggior malleabilità ed elasticità del composto durante la lavorazione.