– cosa c’è di Nuovo? –
Il guscio dell’uovo come fertilizzante
Leggendo questa rubrica ogni tanto vi sarà venuto in mente che dopo il proverbio che dice “del Maiale non si butta via niente” possiamo dire con estrema tranquillità “dell’uovo non si butta via niente”.
Per la pelle, per i capelli, il tuorlo, l’albume.. insomma tutto serve per esigenze specifiche!
Oggi parliamo del guscio.
Ebbene si, anche il guscio ha delle proprietà e funzioni che addirittura potrebbero salvare l’intera umanità!
IL PROBLEMA
Ormai lo sappiamo da moltissimo tempo: siamo sempre di più su questo pianeta!
Il continuo incremento demografico renderà necessario:
- sia aumentare la produzione alimentare al fine di assicurare che ogni essere umano nel mondo abbia accesso al cibo di cui ha bisogno,
- sia sviluppare nuove tecnologie che tengano conto dell’esaurimento delle risorse naturali e che non richiedano alti livelli di input energetici, in particolare acqua e fertilizzanti.
Tra gli elementi essenziali per la crescita delle piante, il fosforo (P) è il più limitante dopo l’azoto (N).
La carenza di Fosforo riduce la sintesi di proteine e dei costituenti delle membrane, il processo fotosintetico e quindi il metabolismo del carbonio.
Di conseguenza riduce la crescita e la produttività delle piante.
La questione della nutrizione fosfatica per le piante pone però problemi di natura ecologica, economica e sociale.
L’agricoltura moderna dipende dal fosforo derivato dalle rocce fosfatiche. Esso è una risorsa non rinnovabile ed inesauribile entro i prossimi cinquanta-cento anni, rendendo urgente la ricerca di una fonte alternativa.
LA SOLUZIONE
Perché allora non utilizzare un materiale considerato di scarto, come fonte di Fosforo per le piante?
Ebbene si! Stiamo pensando proprio ai gusci delle uova!
Secondo stime recenti della Fao, ogni anno vengono prodotti ben 8 milioni di tonnellate di gusci che devono poi essere smaltiti.
Un problema non indifferente per le aziende alimentari che impiegano le uova per produrre diverse tipologie di ovoprodotti, poiché i gusci devono essere raccolti, trasportati in discarica e distrutti, con i relativi costi a carico dell’azienda produttrice.
GLI ESPERIMENTI
Gli esperimenti sono stati effettuati su piante di pomodoro allevate in coltura idroponica.
La presenza della polvere di gusci d’uovo nella soluzione nutritiva aveva un effetto positivo sulla crescita della pianta. La pianta infatti affrontava la situazione di carenza di Fosforo senza subire riduzioni significative della crescita della parte epigea.
Dunque poteva garantire un’efficiente intercettazione della radiazione luminosa, ottimizzando di conseguenza il processo fotosintetico.
È inoltre interessante notare che le foglie delle piante allevate nella condizione di carenza di Fosforo mostravano ovviamente il tipico arrossamento fogliare. Tale arrossamento invece non veniva rilevato nelle piante allevate in carenza di Fosforo ma con l’aggiunta di polvere di gusci.
I RISULTATI
Tali risultati indicano che i gusci d’uovo possono effettivamente rappresentare un prodotto “di scarto” molto interessante come fonte di P alternativa per la coltivazione del pomodoro.
I gusci, infatti permettono allo stesso tempo di abbattere i costi di smaltimento con benefici di notevole impatto ambientale, economico e sociale.
I risultati di questo lavoro costituiscono un punto di partenza utile per uno studio più sistematico e dettagliato sulla possibilità di usare tale materiale su diverse specie vegetali.
Tuttavia, la prospettiva di ottenere da un rifiuto da smaltire un prodotto utilizzabile in agricoltura appare come un processo proficuo, sia per il valore aggiunto del prodotto sia per il contributo al miglioramento delle pratiche di gestione dei rifiuti.